Il paradosso del kiwi
Nel delirio incontrollato dei regimi alimentari creativi degli anni Novanta, a un certo punto qualcuno si convinse di dover mangiare quantità consistenti di kiwi per conquistare una perfetta regolarità intestinale. Non possiamo confermare né smentire, sta di fatto che il pensiero di non saltare un giorno di toilette concesse al kiwi di prendere posto a tempo indeterminato nel cesto della frutta delle case italiane. Da esotico a tipico La verità è che quello che era un frutto tropicale e marginale, arrivato in Italia nel dopoguerra dalla Nuova Zelanda, iniziò a diventare una produzione agricola seria all’inizio degli anni Settanta, a cominciare dal Lazio, con la provincia di Latina e le terre fertili dell’Agro Pontino che si rivelarono un territorio perfetto per trasformare un frutto tropicale in una produzione locale e altamente redditizia, grazie alla grande resa tipica di questa pianta e alla lunga conservabilità del frutto dopo la raccolta. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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