Il lavoro che uccide | Tra fabbriche e capannoni ogni giorno ci sono tre morti Siamo una nazione in guerra
"Oltre 600 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno ad oggi, perdono la vita tre persone al giorno, un morto sul lavoro ogni 8 ore. Questa è la nazione in cui viviamo". Come in una guerra, il teatro le fabbriche, capannoni e ponteggi. Un bollettino drammatico che scandisce Alberto Alberti, presidente territoriale Anmil di Ferrara, l’associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro. Vicino a lui ci sono i carabinieri sull’attenti, la corona d’alloro. Alberti li guarda, volge lo sguardo alle persone che sono davanti a quella targa, a lui. "Chiedo un minuto di silenzio per i carabinieri morti mentre facevano il loro lavoro, un doveroso tributo", il suo appello, mentre il pensiero va all’esplosione a Castel d’Azzano. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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! ? Sabato 25 ottobre 2025 ore 18,00 Teatro Delia Scala - Via delle Ferriere OPERAICIDIO PERCHÉ E PER CHI IL LAVORO UCCIDE. LE STORIE, LE RESPONSABILITÀ, LE RIFORME Proiezione del film "ARTICO - facebook.com Vai su Facebook
Il lavoro che uccide: "Tra fabbriche e capannoni, ogni giorno ci sono tre morti. Siamo una nazione in guerra" - La fascia con il maggior numero di infortuni quella compresa tra i 50 e i 60 anni d’età. Riporta msn.com
