Funghi e microchip | la bioelettronica sostenibile che rivoluziona la memoria digitale
Nel panorama dell’innovazione tecnologica, una nuova frontiera si affaccia con sorprendente originalità: l’informatica fungina. Secondo uno studio condotto dall’Ohio State University e pubblicato su PLOS One, i comuni funghi shiitake potrebbero essere utilizzati come memristor organici, ovvero dispositivi capaci di memorizzare stati elettrici e replicare funzioni simili a quelle dei chip tradizionali. La ricerca, guidata da John LaRocco, ricercatore in psichiatria presso la Facoltà di Medicina dell’Ohio State, ha evidenziato come le reti fungine possano rappresentare un’alternativa promettente ai semiconduttori convenzionali. 🔗 Leggi su Pantareinews.com
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