Dialogo sulla magia perduta forse dell’intelligenza artificiale

Pessimista: Non riesco a togliermi di dosso quel disagio di cui parla Jemima Kelly sul Financial Times: l’idea che un giorno non sapremo più distinguere un’emozione vera da una artificiale. Ha raccontato che ascoltava un discorso perfetto, commovente, e improvvisamente si è chiesta: “L’ha scritto lui o ChatGPT?”. E’ un pensiero che toglie piacere. Perché l’arte, come l’amore, vive del mistero della sua origine. Ottimista: O forse, proprio perché non ne conosciamo più l’origine, l’arte si libera. Per secoli abbiamo confuso il genio con la biografia. Adesso possiamo giudicare la bellezza senza sapere da chi arriva. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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