Essere obesi non è una colpa | TPI raccoglie le testimonianze di chi è riuscito a combattere questa malattia
Per anni l’obesità è stata considerata una colpa, una mancanza di volontà, un difetto da nascondere. Oggi, grazie a nuove consapevolezze mediche e sociali, si comincia finalmente a riconoscerla per ciò che è: una malattia cronica, recidivante e complessa, che richiede cura, sostegno e rispetto. Ma dietro ogni diagnosi ci sono volti, voci, percorsi unici. Queste sono le storie di Beppe, Giulia, Giorgia e Cristina, quattro persone che hanno affrontato l’obesità con determinazione, fragilità e coraggio, trovando – attraverso la fatica e la rinascita – una nuova libertà. Da 185 chili alla rinascita «Sono sempre stato, per i registri che teneva mia madre nei primi mesi di vita, uno che cercava la sesta poppata oltre la quinta», racconta Beppe Macheda sorridendo. 🔗 Leggi su Tpi.it
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“Essere obesi non 232; una colpa”: TPI raccoglie le testimonianze di chi è riuscito a combattere questa malattia - Ora invece si inizia a parlare di questa patologia che merita rispetto e cura. Riporta tpi.it
