Noi precari vite sospese Lavoro solo a singhiozzo Meno di 1000 euro al mese Sempre inchiodati ai genitori
Il precario è campione nel gioco dell’oca. Prima le "caselle" del lavoro interinale: pochi giorni o pochi mesi alla volta, un rinnovo dietro l’altro fino all’esaurimento delle possibilità e cioè per un massimo di 24 mesi. Poi pausa di riflessione. Non per il precario che vorrebbe ovviamente lavorare, ma per l’azienda che può decidere se togliergli la qualifica di lavoratore in prestito per dargli i galloni di lavoratore dipendente a tempo determinato. Qui il precario tira di nuovo i dadi e gioca con il suo futuro: rinnovi nell’arco di 24 mesi. Terminato l’ultimo, sono finite anche le caselle ma non è detto che arrivi il mitico contratto a tempo indeterminato: il percorso può essere stato vano e il lavoratore torna alla casella di partenza dove campeggia la scritta "disoccupato". 🔗 Leggi su Lanazione.it
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