Glenrothan recensione | una commovente lettera d’amore alla Scozia

Brian Cox debutta alla regia a quasi 80 anni col suo film più personale in cui coinvolge attori scozzesi. A cominciare da Alan Cumming. Semplice ma efficace. Presentato alla Festa del cinema di Roma. Dimenticate Logan Roy. Dimenticate la famiglia assetata di potere di Succession. Brian Cox, per il suo debutto registico a quasi 80 anni, sceglie la propria terra d'origine, la Scozia, per raccontare un dramma familiare di riconciliazione, chiamando a raccolta colleghi scozzesi come lui. Cox, non si dimentica però di mettere al centro un nucleo affettivo altrettanto disfunzionale, oltre al tema dell'eredità: chi prenderà in mano l'azienda di famiglia e porterà avanti il lignaggio? In questo caso però c'è possibilità di redenzione dalle proprie "malefatte". 🔗 Leggi su Movieplayer.it

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