Sempre più studenti si affidano all’intelligenza artificiale per parlare sfogarsi e persino per sentirsi ascoltati Ma solo il 4% si sente davvero competente un vuoto educativo che interroga adulti e scuole
C ’è una frase che colpisce e preoccupa allo stesso tempo, nel nuovo report del Movimento Etico Digitale: « ChatGPT è il mio assistente. un po’ come un amico. un po’ come uno psicologo. Quando non so con chi parlare, parlo con lui. Almeno lui c’è sempre. E mi dice che devo avere coraggio». A pronunciarla è una studentessa di undici anni e non è un caso isolato. Per quasi uno studente su due, infatti secondo lo studio della no profit che dal 2018 porta l’educazione al web nelle scuole italiane, l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento: è diventata una presenza. Un interlocutore silenzioso, sempre disponibile, che non giudica e non si stanca mai. 🔗 Leggi su Iodonna.it
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