Quando il caffè emancipa chi lo fa e chi lo serve
In Italia il caffè è un’abitudine collettiva, un modo di stare al mondo. Ma dietro il gesto quotidiano dell’espresso, quel tintinnio della tazzina, la crema color nocciola, l’aroma che si apre al primo sorso e segna l’avvio delle giornate, si muove un sistema molto più complesso. Un mercato fatto di torrefazioni che si contendono i bar a colpi di sconti, macchine concesse in comodato, finanziamenti e forniture vincolate. Un modello che per anni ha reso il barista un cliente legato mani e piedi al suo torrefattore: un debito di riconoscenza (e spesso di denaro) che in molti casi ha finito per sacrificare la qualità alla convenienza. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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