Lo scoglio dei canoni concordati | Prima la firma dell’accordo poi apporteremo le modifiche
Per risolvere la questione dei canoni concordati (3+2 anni contro i 4+4 anni dei canoni liberi) occorre che tutte le parti firmino la proposta che è già stata depositata il 23 settembre e poi ci si sieda tutti intorno ad un tavolo per apportare le modifiche che si ritengono necessarie. La posizione di Confedilizia è chiara e riassume quelle delle altre associazioni che rappresentano la proprietà edilizia (Confabitare, Asppi, Uppi, Appc) ma anche due sindacati inquilini (Assocasa e Feder.Casa Confsal). L’ostacolo che si frappone a questo disegno è quello dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e del Sunia in particolare: che ha fatto i conti agli effetti dei ’nuovi’ patti e stima aumenti dei canoni concordati fino al 35%. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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