La libertà di stampa non è libertà di diffamare Ci scrive Enrico Costa
Un conto è essere giustamente solidali con Ranucci per il vile attentato subìto, altro è promuovere, come fa Travaglio, qualificandola "legge Ranucci", una norma strampalata che, solo per i giornalisti, introduca una lite temeraria sui generis, per cui chi fa causa e la perde paghi la metà del risarcimento richiesto. Perché la diffamazione infanga e demolisce le persone e non la si cancella per legge. E la lite temeraria nel codice già è presente, e prevede una sanzione processuale per chiunque e contro chiunque la si promuova. Travaglio dice che ciascuno dei 600 parlamentari dovrà mettere la faccia pro o contro la "legge Ranucci", insinuando che non si può affermare la libertà di stampa ed essere contrari a questa proposta. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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la Repubblica. . "Esprimo la mia solidarietà a Sigfrido Ranucci, ma sulla libertà di stampa manca equilibrio e obiettività. Rispetto al 2022 abbiamo risalito di 9 posizioni". Giorgia Meloni nella sua replica alla discussione generale in Senato interviene sul caso R - facebook.com Vai su Facebook