Gabes la città del veleno in Tunisia si ferma contro il mostro chimico che produce fertilizzanti per i campi europei
Un silenzio denso come la nebbia chimica. Alle prime luci del mattino di oggi, Gabes si è svegliata nel silenzio. Non il silenzio della calma, ma quello della sospensione. Le serrande abbassate dei negozi, le strade vuote, le scuole chiuse. Il traffico, che di solito accompagna la città verso il mare, si è dissolto. È il giorno dello sciopero generale: una città di 400 mila abitanti che decide di fermarsi, insieme, per poter tornare a respirare. Davanti alla sede del governatorato, uomini e donne si affollano sotto cartelli scritti a mano: “Vogliamo vivere”, “Non siamo cavie”. La rabbia si mescola alla stanchezza, l’odore acre nell’aria resta lo stesso che da decenni soffoca la città. 🔗 Leggi su Follow.it
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