Caso Marcigliano svolta nel civile Morì dopo l’intervento all’utero L’ospedale condannato a risarcire
C’è un punto fermo, 51 mesi dopo, sulla morte di Elisabetta Marcigliano, scomparsa non ancora 56enne il 20 luglio 2021 all’hospice dell’Ado al termine di una lunga agonia. A calcarlo è il tribunale civile, nella persona del giudice Monica Bighetti che in 19 dettagliate pagine di sentenza, riconosce come "la scelta terapeutica dei medici è stata inadeguata" e che, soprattutto, vi "sia ampia prova della colpa dei sanitari dovendosi ritenere certamente incongrua la scelta di procedere all’asportazione dell’utero mediante morcellazione e non ’en bloc’". Un operato che "accerta e dichiara" la responsabilità civile dell’ ospedale Sant’Anna "per la morte anticipata" di Elisabetta; ospedale condannato ora a pagare oltre 350mila euro di danno patrimoniale e non al marito, Mario Fornasari, giornalista di Qn e Carlino oggi in pensione, il quale oltre quattro anni sta battagliando con ogni forza per portare a galla la verità. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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Caso Marcigliano, svolta nel civile. Morì dopo l’intervento all’utero. L’ospedale condannato a risarcire - C’è un punto fermo, 51 mesi dopo, sulla morte di Elisabetta Marcigliano, scomparsa non ancora 56enne il 20 luglio 2021 all’hospice dell’Ado al termine di una lunga agonia. Come scrive ilrestodelcarlino.it