Torniamo a leggere per non morire dentro

Caro Vittorio, «il verbo leggere non sopporta l' imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi, come amare o sognare». Queste parole di Pennac sembrano perfette per complimentarmi per la scelta di pubblicare un libro sulla lettura. Da una recente indagine è emerso che la grande maggioranza degli italiani non legge perché considera la lettura una perdita di tempo. Fino ad un secolo fa c'era moltissima gente che leggeva perché aveva molto tempo a disposizione e non aveva nulla o poco da fare: le signore ricche, i nobili, i religiosi. In mancanza di cinema e tv, ci si occupava dei fatti altrui tramite i romanzi, sorta di pettegolezzo sublimato. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it

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