Le protesi al pene sono più che raddoppiate nell’ultimo anno tra i miei pazienti anche giovani

Sono sempre più numerosi gli impianti di  protesi del pene, in Italia. Un raddoppio, indicherebbero i dati. Tra i dati, spiega a Repubblica il professor  Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo genovese, presidente dell’ Associazione andrologi italiani  (AssAI) non solo pazienti oncologici, ma anche diabetici, persone con lesioni neurologiche, vasculopatici, e chi ha subito incidenti stradali, o sul lavoro, con traumi al bacino, o la  sindrome di La Peyronie  che induce disfunzione erettile. Tra loro anche giovani. Non solo una «questione sessuale». Dopo l’impianto, spiega De Rose, «i pazienti dicono di vivere “una seconda giovinezza sessuale”, con soddisfazione al 98%, e anche l’85% delle partner conferma». 🔗 Leggi su Open.online

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«Le protesi al pene sono più che raddoppiate nell’ultimo anno, tra i miei pazienti anche giovani» - I dati del professor Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo genovese, presidente dell’Associazione andrologi italiani (AssAI). Riporta msn.com

Protesi al pene, il primo intervento 50 anni fa. Ma solo il 10% degli italiani la ottiene dopo un tumore - E’ trascorso mezzo secolo da quando un team di chirurghi in Texas ebbe l’intuizione di realizzare la prima protesi che sostituisce il sistema idraulico del pene. Secondo blitzquotidiano.it

La prima protesi al pene 50 anni fa, pochi la ottengono dopo un tumore dal Ssn - Mezzo secolo fa un team di chirurghi in Texas ebbe l'intuizione di realizzare la prima protesi che sostituisce il sistema idraulico del pene. Secondo ansa.it

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