Amata | lo sguardo che non distoglie

In Amata di Elisa Amoruso si sente la presenza di un qualcosa che non viene annunciato mai a voce alta. Il film ha più l’effetto di una carezza che brucia, come quelle parole che non si riescono a dire ma restano lì, nel respiro. È un film che chiede di fermarsi e di guardare, anche controvoglia. Forse è questa la sua prima verità: Amata attraversa una storia, invece di raccontarla. E in questo attraversamento si percepisce la mano di una regista che ha scelto la discrezione come forma di potenza. Elisa Amoruso, con la sua scrittura visiva che tende sempre all’intimità, aveva un obiettivo chiaro: dare voce alle donne, far emergere il rumore sommerso delle loro vite interiori. 🔗 Leggi su Screenworld.it

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