L' assassinio di Pamela Genini e il doppio volto di Potevo essere io
Potevo essere io. Così ha scritto giovedì Annalisa Cuzzocrea. Era la prima riga del commento a tortura e morte di Pamela Genini, sulla prima pagina di Repubblica. Un tuffo al cuore. Subito dopo continuava e chiariva, quasi ritraendosene: “C’è una cosa che ognuna di noi pensa e non dice, quando si trova davanti a un femminicidio come quello di Pamela.”. Ma non aveva scritto: “Poteva essere ognuna di noi”, “di noi donne”, cioè. Aveva scritto: “Potevo essere io”. Io conteneva ogni altra, ma faceva immaginare una, lei. Non è questa tuttavia l’osservazione che mi premeva di fare. E’ la reciproca, e avrebbe potuto passare inosservata. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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