Il canto gregoriano Tra codici e pergamene

di Stefano Marchetti Nella penombra di antiche abbazie s’innalzava, mistica e solenne, la lode dei monaci. Come una ’Bibbia cantata’, il gregoriano scandiva i tempi della giornata in un incontro fra bellezza e spiritualità, nella più elevata espressione della preghiera monastica. Come l’abbazia di Pomposa (dove mille anni fa Guido D’Arezzo ‘inventò’ il tetragramma e la scrittura musicale delle note sul rigo), anche l’abbazia di Nonantola, nel cuore della pianura modenese, fu un centro di profonda cultura musicale, oltre che uno scriptorium di primaria importanza. Ce lo racconta la suggestiva mostra Melodie dell’anima allestita al Museo benedettino e diocesano di Nonantola: un’affascinante selezione di pergamene, codici e materiali musicali permette di ricostruire la storia e la diffusione del gregoriano, il canto liturgico monodico della tradizione cattolica occidentale. 🔗 Leggi su Quotidiano.net

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