La Baffa e i tre scapoli del dopoguerra
Erano amici prima e dopo la guerra. Alcuni, dopo l’8 settembre, si erano sposati e avevano messo su famiglia. C’era chi era stato nei Bersaglieri paracadutisti, chi nei carristi, chi nell’esercito; chi era morto in Africa, chi era naufragato, chi era rimasto sotto le bombe. Il gruppo dei sopravvissuti, pur avendo famiglia, rimase unito: tutti tifosi dell’Arezzo, legati da ricordi e amicizie profonde. Ma di quel gruppo erano rimasti in tre, soltanto tre scapoloni. Uno di loro era Andrea, il mio padrino: elegante, distinto, stimato da tutti. La domenica pranzava sempre da noi. Era talmente benvoluto che lo nominarono amministratore di una società che gestiva gli impianti e l’albergo della Burraia. 🔗 Leggi su Lortica.it
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