Vinicio e la buona manovella | Salvo pezzi dal brefotrofio Il decervellamento perdura

Venticinque anni fa al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci non c’era ancora il sottomarino “Enrico Toti”, ma il viaggio ventimila leghe sotto i mari regalato da Vinicio Capossela dietro l’oblò del suo quinto album “Canzoni a manovella” esplorava lo stesso fondali misteriosi. Questo grazie a "marce, marcette, rebetici" dispensati alla stampa riunita nella sala da ballo del transatlantico “Conte Biancamano”, lì ricostruito, mettendo mano pure ad una rappresentanza del bizzarro campionario strumentale fatto di "piani chiodati e a rullo, grancasse sinfoniche, ululatori e stropicciatori a valvola, trombe a grammofono, chitarre, onde martinot, corni da caccia, violini a tromba, turbanti, cilindri, sollevatori bulgari e aerostatici" utilizzato nelle registrazioni del disco. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

Immagine generica

Dai un’occhiata anche a questi contenuti

Vinicio e la buona manovella: "Salvo pezzi dal brefotrofio. Il decervellamento perdura" - Capossela e i 25 anni del suo quinto album, tra patafisica e disillusionismo "Cos’è cambiato? ilgiorno.it scrive

Cerca Video su questo argomento: Vinicio Buona Manovella Salvo