Due anni sottoterra legati malnutriti operati senza anestesia | i racconti degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas
Torture, ustioni, operati senza anestesia. Imbottiti di cibo prima di ritornare in Israele, perché Hamas non voleva che il mondo li vedesse deperiti. Le storie che raccontano gli ostaggi israeliani tornati a casa sono al limite, legate dal filo, sottile e fortuito, della sopravvivenza. Gli ultimi venti ostaggi vivi sono stati restituiti, hanno abbracciato le famiglie, le fidanzate, le mogli, hanno potuto lavarsi e sdraiarsi in un vero letto. Ma, raccontano i medici che li hanno visitati e i parenti, ‘ancora devono tornare veramente. Non sanno come ricominciare a vivere”. Avinatan Or, 32 anni, rapito al festival Nova con la sua ragazza Noa Argamani è uno dei casi considerati più gravi dagli specialisti. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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