La rivoluzione déco torna alla ribalta tra razionalismo e libertà
“La vita di una donna moderna è rapida, frenetica e il creatore deve vestirla di conseguenza”, così Jean Patou descriveva la sua donna ideale. La sua musa era l’antesignana del girl power di oggi che, proprio in quegli anni, i roaring twenties, non solo per la prima volta lavorava, ma fumava, beveva, guidava i nuovi bolidi alla moda e, di notte, si scatenava sulla pista da ballo a ritmo di Charleston, fasciata da abiti sexy, succinti e inondati da frange. E, grazie alle prime suffragette, poteva anche votare. Quell’archetipo femminile, che trovò la sua incarnazione nelle flapper più disinibite come Nancy Cunard e Louise Brooks, assunse un ruolo trainante per quella stagione di ebbrezza edonistica e liberatoria che, nell’arco di un ventennio compreso fra il 1915 e il 1935, travolse un Occidente ansioso di archiviare le drastiche privazioni imposte dal primo conflitto mondiale. 🔗 Leggi su Panorama.it
© Panorama.it - La rivoluzione déco torna alla ribalta tra razionalismo e libertà
Altri contenuti sullo stesso argomento
Maker Faire 2025: Roma torna al centro della rivoluzione tecnologica per tre giorni https://ift.tt/UfnYgFP Vai su X
L’Ambrì torna al successo dopo la rivoluzione Guarda le immagini - facebook.com Vai su Facebook
La rivoluzione déco torna alla ribalta tra razionalismo e libertà - Dalle passerelle alla gioielleria, da New York a Milano, vetrine e musei celebrano l’energia creativa e l’entusiasmo artistico degli anni Venti. Come scrive panorama.it