L’Europa o sarà cristiana o non sarà | vent’anni dopo la profezia di Giovanni Paolo II la storia presenta il conto all’Ue

L’ Unione Europea sta affrontando le drammatiche sfide belliche e politiche che minacciano pericolosamente il futuro dell’intera umanità, senza una strategia chiara e condivisa, senza una visione comune, senza prestigio morale, lacerata da contraddizioni, da diffidenze ed egoismi, da squallidi giochi di potere, da antiche rivalità e da vecchi conti da regolare. Guidata da un realismo cinico ed opportunista, incapace di nobili aspirazioni, sempre più sedotta dagli interessi più vili. Papa Karol Wojtyla, durante l’Angelus del 24 giugno 2004, riferendosi al rifiuto da parte della classe politica e burocratica del Vecchio Continente di riconoscere come valori fondamentali della Costituzione Europea le radici cristiane, già vecchio e malato, con il corpo martoriato, con le mani tremanti, con la voce “incerta”, ma con l’anima indomita, affermò senza incertezze e senza paura, con spirito limpido e con grande autorità, che non sarebbe potuta nascere un’Unione vera da un patto ipocrita e furbesco, e con forza ricordò a tutti che non era possibile iniziare un cammino comune partendo da un compromesso avvilente e tradendo le radici spirituali di una civiltà millenaria. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

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