Rinnegando il pensiero di quell’alba Lettera da una lama tagliente
In una quieta domenica mattina imbattersi sul Corriere web in un reportage di Marta Serafini da Odessa. E’ arrivato un treno dal Kursk, carico di 1.500 sacchi. 1.500 caduti ucraini ritornati a casa. Ragazzi fra 25 e i 35 anni. Su ogni sacco un numero. Si lavora ostinatamente a identificarli, da un particolare, dal Dna, per ridarli almeno alle famiglie. Ci sono anche le foto, da Odessa: e leggo e capisco che farei meglio a fermarmi, ma non posso. Una frase  mi colpisce come una lama, sollevando un ricordo. Dice dell’odore di quel treno, che rimarrà addosso per sempre a chi lo sente. L’odore della carne che si disfa. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
© Ilfoglio.it - Rinnegando il pensiero di quell’alba. Lettera da una lama tagliente