Mogol rivela lo ‘schiaffo’ di Battisti ad Agnelli | Rifiutò 2 miliardi Etichettato fascista perché era un uomo libero

«Chi non era schierato era ritenuto fascista. Il silenzio era considerato assenso. Furono contestati persino De Gregori e De André. Insinuarono che Lucio finanziasse Ordine Nuovo, e che le braccia alzate nella copertina di La collina dei ciliegi fossero saluti romani, mentre per noi quelle braccia tese al cielo avevano un senso mistico». A ricordarlo Mogol, al secolo Giulio Rapetti, nell’intervista a tutto campo a Camilla Baresani di 7, il magazine del Corriere della Sera. Quel fascista di Battisti: Mogol sbugiarda la sinistra. Mogol lo spiega bene nell’intervista: «La realtà è che a Lucio interessava solo la musica, non si è mai interessato di politica, e io appartenevo a una cultura socialista e pacifista. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

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© Secoloditalia.it - Mogol rivela lo ‘schiaffo’ di Battisti ad Agnelli: “Rifiutò 2 miliardi. Etichettato fascista perché era un uomo libero”

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Mogol fa rotta su San Francesco: "Un’opera musicale con Cocciante" - Avigliano Umbro, 10 settembre 2025 – "Con Battisti ho scritto centoventuno canzoni, settantacinque delle quali di grande successo". Lo riporta quotidiano.net

Con "Anima tradita" Francesco Patrizi rilegge il sodalizio artistico tra Lucio Battisti e Mogol - Lo scrittore e critico musicale ternano dopo il successo ottenuto con il suo primo libro, dal titolo “Lo spleen di Lucio. Come scrive ilmessaggero.it

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