E’ nel secolo che si gioca la partita decisiva per il destino della Chiesa
C’era una volta l’Italia cattolica. Non è l’inizio di una favola, ma una semplice constatazione che suscita le reazioni più diverse: la soddisfazione di coloro che vedono finalmente sgombrato il campo da una pesante superstizione e celebrano la vittoria della laicità, il risentimento di chi rimpiange il tempo in cui la gerarchia cattolica nominava anche i ministri della Repubblica, la furbizia di chi tira semplicemente a campare, ritenendo che comunque tra stato e Chiesa ci si può sempre mettere d’accordo con vantaggio di entrambi, la determinazione di coloro che si ostinano a pensare che ogni tempo è propizio per annunciare e vivere il Vangelo di Gesù Cristo, anche oggi che la secolarizzazione ha dispiegato tutta la sua potenza e il mondo sta prendendo la piega drammatica che conosciamo: la guerra in Ucraina e a Gaza, la crisi dell’Europa e dell’occidente, l’aggressione che le società aperte subiscono da quelle chiuse, il risentimento che sempre più contraddistingue le opinioni pubbliche occidentali, la nuova postura geopolitica degli Stati Uniti d’America e altro ancora. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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