Chinatruck il processo delle beffe L’interprete saluta e torna a Pechino

Prato, 11 ottobre 2025 – Doveva essere il processo dei processi, quello che doveva mettere il sigillo sulla parola “mafia” accostata alla comunità cinese. Per ora si sta rivelando solo una corsa a ostacoli. Infinita. Non solo faldoni spariti e mancate notifiche, ma ora anche interpreti che salutano baracca e burattini, tra l’altro dopo aver fatto un lavoro di traduzione inutilizzabile. Da matita rossa, se fosse stato un compito in classe. Stiamo parlando del processo aperto a Prato nel 2021 su una presunta organizzazione criminale cinese di stampo mafioso (Chinatruck) che avrebbe messo a ferro e fuoco il distretto parallelo pratese (e non solo) fra il 2010-2013 per il controllo dei trasporti su gomma e a cui si collegavano una serie infinita di altri reati (estorsioni, usura, minacce, traffico di droga, per ricordarne solo alcuni). 🔗 Leggi su Lanazione.it

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