Taranto ostaggio delle multinazionali e delle nostalgie della prima rivoluzione industriale
Tarantini Time Quotidiano Da troppi anni Taranto non è padrona del proprio destino, tenuta in ostaggio dalle multinazionali straniere. Dai taiwanesi agli indiani, ai turchi, non ne è andata bene una. Promesse, piani di rilancio, progetti miracolosi. e poi il nulla. La città è ferma, prigioniera di uno sviluppo che resta solo sulla carta, mentre il tempo passa e la speranza si consuma. Confartigianato sta provando a denunciare con sempre maggior forza l’immobilismo che soffoca ogni possibilità di ripresa di Taranto. Sul fronte del porto commerciale, siamo fermi ad una concessione di 49 anni data per sviluppare il traffico merci, che però dal primo giorno non ha prodotto alcun risultato concreto rispetto agli sbandierati impegni assunti. 🔗 Leggi su Tarantinitime.it
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A Taranto riparte la petroliera con il greggio per Israele ostaggio dell'Usb
A Taranto riparte la petroliera con il greggio per Israele ostaggio dell'Usb
A Taranto riparte la petroliera con il greggio per Israele ostaggio dell'Usb. La protesta contro Eni finisce con una borsettata di una signora in un occhio di un sindacalista. Di Annarita Digiorgio - facebook.com Vai su Facebook
A Taranto riparte la petroliera con il greggio per Israele ostaggio dell'Usb. La protesta contro Eni finisce con una borsettata di una signora in un occhio di un sindacalista. Di @ArDigiorgio - X Vai su X
Confartigianato Taranto, 'città ostaggio di multinazionali' - "Taranto è ostaggio delle multinazionali e delle nostalgie della prima rivoluzione industriale. Scrive ansa.it
A Taranto riparte la petroliera con il greggio per Israele ostaggio dell'Usb - La protesta contro Eni finisce con una borsettata di una signora in un occhio di un sindacalista. Lo riporta ilfoglio.it