Il destino di un intellettuale dato in pasto a un Paese incapace di fare giustizia
Nelle prime ore della mattina del 25 aprile del 1946, a un anno esatto dalla Liberazione, la moglie e i figli dello scienziato ebreo Tullio Terni, allarmati dall’insolito ritardo per la colazione di un uomo maniacalmente legato al culto della puntualitĂ , si precipitarono nella sua stanza e trovarono il suo corpo oramai senza vita, avvolto in un plaid scuro. Terni aveva appena ingerito una fiala di cianuro, la stessa che qualche anno prima si era procurato, per non finire nelle grinfie delle SS, da uno dei laboratori scientifici di cui era stato prestigioso collaboratore. “Era stato”, e non “era” piĂą, perchĂ© Terni, scienziato di fama, docente universitario, membro dell’Accademia dei Lincei, era stato cacciato dall’universitĂ e messo al bando dalla vita civile a causa delle leggi razziali del ’38. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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Il sindaco esprime il cordoglio della città : “Destino crudele per un uomo che praticava con passione la sua attività ” - facebook.com Vai su Facebook