La fine delle lettere

Per un firmatario quotidiano di piccola posta, è un rintocco lugubre. Dopo averlo annunciato da tempo, la Danimarca ha attuato l’abolizione del servizio postale per la corrispondenza, conservando solo il servizio per i pacchi. Niente più lettere, consolazione ansiosa dei prigionieri. Niente più cartoline illustrate, se non come souvenir di cui riempire scatole da scarpe, da lasciare allo smaltimento degli eredi. Niente più grafia personale, che era il modo più comune e ingenuo di lasciarsi conoscere da postini, portiere, vicini. (Sarà abolita del tutto, fra poco. Non è comico che si ricorra alla firma digitale? Che bisogno ha lo scarabocchio della firma digitale di sopravvivere ad altri superiori mezzi di riconoscimento e smascheramento? E non è ridicolo in tutto ciò l’attaccamento agli autografi di cantanti, delinquenti e tennisti?) L’altro giorno i quotidiani hanno pubblicato la fotocopia di un imprevisto “testamento olografo” di Giovanni Agnelli: aveva la scrittura di uno che doveva averla frequentata davvero pochissimo - forse solo per scrivere testamenti. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

la fine delle lettere

© Ilfoglio.it - La fine delle lettere

In questa notizia si parla di: fine - lettere

fine lettereLa fine delle lettere - E delle cartoline, e della consolazione ansiosa, e della grafia che rende riconoscibili. Scrive ilfoglio.it

Fine vita, la lettera di Stefano Gheller a politici e istituzioni sul diritto dei malati di scegliere. “Amare è lasciare andare” - La lunga preghiera laica di Stefano Gheller, cinquantenne ammalato di distrofia muscolare, che ha ottenuto di poter morire per mettere fine alla propria sofferenza, è lunga cinque fogli scritti con il ... Lo riporta ilfattoquotidiano.it

Cerca Video su questo argomento: Fine Lettere