Smith il Magritte della fotografia Estasi e precisione in ogni scatto
Rodney Smith si descriveva come "un ansioso solitario" e forse lo era veramente: "Era scrupolosissimo, cercava la perfezione – ricorda la moglie Leslie Smolan – Quando venimmo in viaggio di nozze in Italia, chiese di cambiare per sei volte la stanza in hotel perché non vi trovava le proporzioni che aveva in mente". Eppure da ogni sua foto promana un senso di pace, di calma, quasi di estasi sospesa, fuori dal tempo, perché in ogni immagine Rodney provava a raggiungere prima di tutto una sua dimensione interiore, il suo desiderio di un’ armonia superiore. "Ogni scatto che lui creava, con la cura e la precisione di un orafo, era un tentativo sempre nuovo di raggiungere uno stato superiore, anche solo per un istante", sottolinea Anne Morin che a Palazzo Roverella di Rovigo ha curato la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista newyorkese, il Magritte della fotografia, scomparso nel 2016: aperta fino al 1° febbraio 2026 e accompagnata dal catalogo di Silvana Editoriale, la mostra propone 123 scatti (perlopiù in bianco e nero) che evocano più che descrivere, suscitano domande, prima ancora che risposte. 🔗 Leggi su Quotidiano.net
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IL FOTOGRAFO "SURREALISTA" RODNEY SMITH IN MOSTRA A ROVIGO Contraddistinto da scatti ironici e surreali che rimandano alle opere di René Magritte, il fotografo newyorkese abiterà gli spazi di Palazzo Roverella dal prossimo ottobre. Ecco le prime Vai su Facebook
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Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale - Per la prima volta in Italia, arriva a Palazzo Roverella una grande mostra monografica che celebra l'opera dell'acclamato fotografo newyorkese Rodney Smith (1947- Scrive itinerarinellarte.it