La sinistra prigioniera della vulgata antisionista consegna le piazze agli odiatori di Israele
È certamente vero che in questo fine settimana di mobilitazione “per la Flotilla e per Gaza” moltissimi manifestanti sono stati mossi da sentimenti sinceri di orrore per la tragedia umanitaria in corso e di solidarietà verso la popolazione civile della Striscia, e non provavano né condividevano i sentimenti di odio verso gli ebrei e Israele, orgogliosamente esibiti negli slogan e negli striscioni dei propal più disinvolti nell’accostamento di Israele al Terzo Reich e di Hamas alla Resistenza antifascista. Non si può dire invece che gli esponenti della sinistra politico-sindacale finiti a rimorchio delle avanguardie domestiche della jihad fossero inconsapevoli dell’ipoteca che presenze così visibili e rumorose ponevano sulle manifestazioni, e immuni da quel senso comune antisionista che interpreta il pogrom del 7 ottobre, nella migliore delle ipotesi, come un eccesso di legittima difesa e, nella peggiore, come una sorta di via Rasella palestinese. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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