Il diario di viaggio come patria | la lezione spirituale di Sylvain Tesson un anarca in marcia
Si cela una strana scintilla nei racconti dei viaggiatori. Sin dalle epoche più remote, si è ritenuto infatti che essi fossero portatori di una conoscenza destinata ad andare ben oltre la lettera degli episodi narrati, diventando veicoli necessari a varcare le porte dell’invisibile, della metafisica, del sacro. Le grandi tradizioni dell’umanità hanno, da sempre, guardato con particolare attenzione all’esperienza di chi ha deciso per la solitudine del vagabondaggio, la fatica dell’errare, la disciplina dello sforzo. Il parigino Sylvain Tesson di strada ne ha percorsa parecchia. Ha girato il mondo in bicicletta, ha esplorato le altitudini dell’Himalaya e attraversato a cavallo l’Asia centrale. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
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?Online dal 2 ottobre su #VaticanNewsIT e su #Spotify il #podcast “Sulle orme della Scrittura: diario di viaggio in Giordania fra Antico e Nuovo Testamento”. È il racconto avvincente di un gruppo di una trentina di persone che hanno intrapreso un viaggio c - facebook.com Vai su Facebook
La lezione dei diari di viaggio - Citando la Naturalis Historia di Plinio, Sigismondo Arquer riferisce che “dal promontorio cagliaritano” l'Africa dista duecento miglia; e che nel '500 la si può raggiungere in due giorni. Come scrive unionesarda.it
Un diario di viaggio tutti insieme - «Abbiamo letto un racconto con un diario di viaggio, cioè un diario, data per data, con le storie che ti capitano durante un viaggio». Scrive ilmanifesto.it