Non chiamateli scultori Il dialogo impossibile
A Parigi, rue de l’UniversitĂ© è lunga quasi tre chilometri. Chi vi abita o sceglie di aprirvi il proprio ufficio, appartiene allo stesso gruppo socio-culturale che vive lungo un’altra arteria lunghissima, Dorsoduro a Venezia, specialmente nella sua parte a nord-est, le Zattere. Professionisti, artisti di successo, scrittori, cantanti. Rue de l’UniveritĂ© parte nel VII arrondissement, agli Invalides, e scende fino al V, l’area che un tempo si definiva boho-chic, adesso chissĂ , sebbene i residenti non siano cambiati affatto. Diego Della Valle, abitante del quartiere, ha scelto il numero 98 di questa strada per un investimento immobiliare e di immagine che premia il grandissimo lavoro svolto in questi anni attorno a Roger Vivier, gioiello calzaturiero del gruppo Tod’s prodotto presso alcuni dei piĂą importanti calzaturifici marchigiani, nel centro-Italia da dove proviene anche il suo direttore creativo, Gherardo Felloni, quarantacinque anni, aretino, figlio e nipote d’arte nonostante per un certo periodo avesse studiato canto lirico, un po’ come il fondatore che, a poche centinaia di metri da dove, adesso, si apriranno i nuovi uffici, l’atelier e un grande archivio che parla di cinema almeno quanto di moda, aveva studiato per diventare scultore. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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