Ankara consolida la sua presa sul Mediterraneo mentre l’Europa resta a guardare
La Libia è di nuovo il crocevia dove si incrociano ambizioni regionali, interessi energetici e memorie imperiali. A distanza di oltre dieci anni dalla caduta di Gheddafi, il Paese rimane diviso tra fazioni rivali, milizie e governi paralleli. Ma, in questo scenario frammentato, la Turchia ha saputo trasformare la crisi in opportunità , guidata da un uomo che unisce discrezione e determinazione: Ibrahim Kalin, ex portavoce e consigliere di Erdogan, oggi a capo del MIT, il servizio d’intelligence turco. È lui che, lontano dai riflettori, ha orchestrato l’ultimo accordo fra il premier tripolino Abdelhamid Dabaiba e alcuni dei suoi avversari dell’Ovest libico, riportando Ankara al centro di un dossier che gli europei avevano di fatto abbandonato. 🔗 Leggi su It.insideover.com
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Ankara consolida la sua presa sul Mediterraneo mentre l’Europa resta spettatrice
La Turchia è diventata l'unica minaccia per Israele. Tra le accuse di genocidio a Gaza, Ankara ha chiuso il suo spazio aereo e i suoi porti a Israele. Tuttavia, c'è qualcosa di molto più profondo della preoccupazione turca per Gaza: riguarda la Siria. Il governo fil - facebook.com Vai su Facebook
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