Il pragmatismo britannico rivela i limiti della strategia digitale dell’Unione europea

A lcuni giorni fa Apple ha pubblicato un dossier sulle opportunità perse dai consumatori europei a causa degli eccessi regolatori dell’Unione europea, a partire dal Digital Markets Act (Dma). Ovvio che l’azienda di Cupertino sta, legittimamente, conducendo una campagna a difesa dei suoi interessi. D’altronde, le minacce di Donald Trump sullo stesso tema mostrano che c’è, da parte dell’amministrazione americana, una chiara intenzione di difendere le aziende tecnologiche a stelle e strisce, che sono le più colpite dal Dma: su sette aziende designate come gatekeeper, cioè di dimensioni rilevanti e con una funzione sistemica, quindi soggette agli obblighi e ai divieti del Dma – cinque sono americane (Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft), una cinese (ByteDance), e una sola europea (Booking). 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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