Come il linciaggio di Prina cambiò le sorti di Milano e dell’Italia nel Risorgimento

Nella gran confusione, sin dalle ore 16.30 era corsa voce che Prina fosse stato catturato: alcuni dicevano che lo si fosse trovato nascosto in una buca del giardino in terrazza, altri in un granaio, altri in una soffitta, altri ancora in una vasca destinata a raccogliere l’acqua piovana, altri sotto i tetti, dopo che era stato fatto crollare un controsoffitto, altri – e saranno i più – nella galleria di un camino. Sembra che fosse pressoché svestito, perché intento a cambiarsi d’abito e indossasse giusto una calza nera di quel vestito da prete ricevuto dal cugino. A scovarlo fu un giovane carpentiere che lavorava nel vicino Teatro alla Scala – da dove era con tutta probabilità arrivato richiamato dal trambusto – e il cui cognome, Colombo, lo qualificava come un esposto, dapprima cresciuto e poi avviato al lavoro grazie alla generosità del popolo di Milano. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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