Il jazz e la critica | da musica marginale a forma di pensiero

Non c’è nostalgia, non c’è celebrazione, ma piuttosto solo il desiderio di comprendere come il jazz, da musica marginale, sia diventato forma di pensiero. E come la critica, da esercizio retorico, sia diventata laboratorio di senso. di Irma Sanders Il libro di Guido Michelone non si limita a raccogliere le voci, ma le orchestra. Ogni intervista vibra come un assolo, ogni pagina costruisce una polifonia critica che attraversa quasi un secolo di pensiero musicale. Il punto di partenza è emblematico. Durante una serata torinese del 15 gennaio 1935, quando Louis Armstrong, con la sua tromba e il suo sorriso, ruppe il silenzio imposto dal regime, Massimo Mila, giovane musicologo antifascista, ne scrisse con entusiasmo. 🔗 Leggi su Laprimapagina.it

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