Atleta keniota trovato in un campo di prigionia ucraino | così l’Africa è costretta a combattere ancora una guerra non sua

Evans Kibet, giovane atleta con più sogni che scarpe, è stato ritrovato in un campo di prigionia in Ucraina, dove la guerra non chiede il permesso né il passaporto. Il suo grido — “Sono keniota, non sparate!” — dalla Bbc è rimbalzato tra i media internazionali come un’eco di disperazione. Ma non è solo una voce: è il manifesto tragico di una nuova tratta, quella dei corpi africani spediti al fronte russo come carne da cannone, con la scusa di un contratto, la promessa di un lavoro, e il silenzio complice di chi dovrebbe vigilare. Dietro la retorica del “volontariato militare” si nasconde una realtà che non ha bisogno di metafore: l’Africa, ancora una volta, combatte guerre che non le appartengono, ma che la usano come magazzino umano. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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