Riparte l’oleodotto Iraq-Turchia e fa felici anche gli Usa
La decisione di riaprire l’oleodotto Iraq-Turchia, chiuso per oltre due anni, non è soltanto un gesto tecnico legato all’export di greggio: è la manifestazione di un nuovo equilibrio tra Baghdad, Ankara e Washington. L’intesa, favorita dalla diplomazia statunitense, consente di far fluire nuovamente verso il porto turco di Ceyhan circa 400-450 mila barili al giorno provenienti dai giacimenti del Kurdistan iracheno. Per Baghdad significa rimettere in moto una fonte di entrate che prima dello stop valeva circa il 10% del bilancio nazionale; per la Turchia è il recupero di tariffe di transito e di un ruolo da hub energetico; per gli Stati Uniti è un tassello nella strategia di contenimento dell’influenza russa e iraniana sul mercato petrolifero regionale. 🔗 Leggi su It.insideover.com
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