Tornano i tazebao in cinese Messaggi biglietti insegne ma non in doppia lingua
Nel quadrato stretto tra via Pistoiese e via Filzi, sono tornati i bigliettini e le insegne scritte solo in ideogrammi. Tazebao appesi ovunque: pali, cassette della posta, vetrine. Per i residenti italiani - che rifiutano l’etichetta Chinatown e continuano a chiamarlo Macrolotto Zero - è l’ennesima resa dei conti. Una battaglia antica, che qualcuno ricorda con un sorriso amaro. Era il 2014 quando Aldo Milone insieme alla sua lista civica, tentò un esperimento curioso: dipinse di rosso pali della luce e muri. Non per vezzo estetico, ma per strategia. Il rosso, colore sacro nella cultura cinese, riuscì a fare da barriera invisibile. 🔗 Leggi su Lanazione.it
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Alle felpe di Matteo Salvini, Giorgia Meloni preferisce i cappellini… alla Donald Trump. L’inquilino della Casa Bianca, è noto, indossa un sacco di copricapi che, nel coprire la mal sofferta calvizie, sono tazebao del suo slogan preferito: “fare l’America di nuovo - facebook.com Vai su Facebook
Tornano i tazebao in cinese. Messaggi, biglietti, insegne ma non in doppia lingua - Il quadrato tra via Pistoiese e via Filzi di nuovo costellato di ideogrammi che nascondono chissà quali messaggi. Riporta lanazione.it