Da bambino le provava tutte per avere l’attenzione dei genitori Trovata la sua strada non ha smesso di interrogarsi sulle ragioni per cui presto nella vita capiamo dove tracciare il confine tra bene e male Lo fa anche con un film The Plague in cui è l’unico adulto in campo

C i sono zone di confine dove è bene stare all’erta. La frontiera che separa infanzia e adolescenza è una selva oscura. Joel Edgerton, che poco piĂą di un anno fa ci diceva «mi piace l’idea di sconvolgere il pubblico per buone ragioni. Credo che gli esseri umani possano rappresentare la piĂą grande forza gli uni per gli altri, ma anche il piĂą grande pericolo», in quel territorio è entrato con lo spirito dell’antropologo. “Familia” di Costabile è il film candidato dall’Italia agli Oscar X Leggi anche › Joel Edgerton: «Sono diventato attore per gestire i conflitti» Unico adulto in un cast di tredicenni, ha riavvolto il nastro e ha provato a tornare indietro nel tempo, come ha fatto Charlie Polinger, il regista di The Plague (La peste), passato nella sezione Un certain regard dell’ultimo festival di Cannes e fresco di vittoria al Festival di Deuville, dopo aver ritrovato in un cassetto della casa dei genitori i diari che lo riportavano all’estate del 2003. 🔗 Leggi su Iodonna.it

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© Iodonna.it - Da bambino le provava tutte per avere l’attenzione dei genitori. Trovata la sua strada, non ha smesso di interrogarsi sulle ragioni per cui presto, nella vita, capiamo dove tracciare il confine tra bene e male. Lo fa anche con un film, The Plague, in cui è l’unico adulto in campo

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