I meriti di un' esistenza senza nulla di speciale

Filippo La Porta ha scelto questi tempi di megalomanie grottesche e di vite comuni calpestate, per venir fuori con un “Elogio della vita ordinaria”. Sottotitolo, che lo mette al riparo dal sospetto di disconoscere la vera grandezza, “Contro un’idea di falsa grandezza” (Il Saggiatore, pp. 207). La sua argomentazione dĂ  fondo a un magnanimo repertorio di pensieri che sono stati propri di una larga cerchia di nostri contemporanei civilmente e culturalmente impegnati, in capo ai quali stanno nomi recenti e soprattutto femminili come Simone Weil, Hanna Arendt, Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Agnes Heller, e i nomi classici di Spinoza e Diderot, e poi Kafka e Joyce e Orwell e Camus. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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