La tanatologa Maria Angela Gelati spiega l' importanza di parole e riti per dire e affrontare la morte - l' idea in sé e il lutto - e rendere abitabile l' angoscia Non per superare il dolore ma per attraversarlo

C ’era una volta la morte, parte integrante della vita: visibile. Visibile come il corpo del parente che moriva in casa, e veniva lavato, vestito e vegliato nel suo letto dalla comunità, bambini inclusi. « Oggi invece la morte è invisibile, relegata negli ospedali, medicalizzata e quindi rimossa dal discorso pubblico. Anche sugli annuncia mortuari il “defunto” è “salito al cielo”, “ci ha lasciati”. Persino la parola “morte” è tabù. Non si tratta di dire che si stava meglio prima, ma di riconoscere che abbiamo perso parole e strumenti. E di decidere che invece di parole e strumenti abbiamo bisogno». 🔗 Leggi su Iodonna.it

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© Iodonna.it - La tanatologa Maria Angela Gelati spiega l'importanza di parole e riti per dire e affrontare la morte - l'idea in sé e il lutto - e «rendere abitabile l'angoscia». Non per superare il dolore ma per attraversarlo

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