La chiocciola bianca l’angelo d’oro e una notte di fuga

L’ Angelo, braccia alzate e ali curve, reggeva un enorme guscio di lumaca. Le ali erano dorate, come la stola sopra la tunica blu. Come la pelle e l’aureola e il viso giovane dell’Angelo. Ma l’oro non era nulla in confronto alla candida perfezione della Chiocciola. Quella spirale bianca a cui Luz si aggrappava tenendosela fissa in mente, occhi dritti al lampadario e unghie infilzate nella coperta di un letto sconosciuto, sopra il quale uno sconosciuto se la stava sbattendo privandola dell’unica cosa che ancora possedeva: la sua verginitĂ . L’Angelo, così come lo aveva visto in una chiesa di Istanbul, era stato fatto riprodurre da sua madre Ester sul soffitto a cupola del loro grande letto. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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