La destra populista che avvelena i pozzi e poi ne beve l’acqua

Il vittimismo aggressivo e strumentale esibito in questi giorni da Giorgia Meloni e dal suo partito non è certo una novità, potremmo anzi definirla, bonariamente, un’antica tradizione di famiglia, almeno dai tempi della perfida Albione e del complotto pluto-giudaico-massonico. Un concetto del resto già chiaramente evocato, qualche anno fa, in quegli indimenticabili manifesti di Fratelli d’Italia con il volto di George Soros, finanziere ebreo colpevole di avere fatto una donazione al partito di Emma Bonino, e lo slogan «tenetevi i soldi degli usurai». Ma la posizione di Meloni ha anche un evidente legame con la campagna scatenata negli Stati Uniti da Donald Trump contro oppositori, giornalisti e persino comici sgraditi  dopo l’assassinio di Charlie Kirk, cui la destra italiana ha cercato di accodarsi nel modo più maldestro, evocando addirittura le brigate rosse e un clima da anni di piombo che non c’è affatto, e che semmai sarebbero proprio queste continue provocazioni ad alimentare. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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