Il mito dei magistrati monaci
Scrive Massimo Fini sul Fatto che la vita del magistrato “è, o dovrebbe essere, una vita d’asceta, dovrebbe corrispondere a una vocazione come quella dei sacerdoti”; scrive pure che ai suoi tempi, e almeno fino alla prima fase di Mani pulite, era così. Giudici riservati, che non rilasciavano interviste, non si tuffavano nell’agone politico, parlavano solo “per atti e documenti”. Ora, non so in quale linea temporale del multiverso viva Fini, so solo che non è la stessa in cui abito io. Qui nella mia, infatti, Mani pulite non è il germoglio di niente, è semmai il frutto maturo di una fertilizzazione quarantennale. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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Simona Giglioli Suprani, 62enne di Ravenna, e il mito di Hollywood. Ha avuto la possibilità di lavorare al festival cinematografico legato all'attore Vai su Facebook
Il mito dei magistrati monaci - Si scrive che la vita del magistrato sarebbe una vita d'asceta: niente interviste, niente politica, ecc. Lo riporta ilfoglio.it