L’Università di Berkeley culla delle lotte civili degli anni ’60 dà al governo Trump i nomi di 160 tra prof e studenti che protestarono contro la guerra a Gaza
La pagina campeggia, non senza una certa involontaria autoironia, sul sito dell’ateneo. “La libertĂ di parola è indispensabile per la nostra societĂ ed è uno dei valori piĂą cari all’ UniversitĂ della California, Berkeley “, recita il testo. Che ricorda anche il Free Speech Movement nato proprio nell’istituto californiano nel 1964, “quando gli studenti protestarono contro le restrizioni imposte dall’universitĂ alle attivitĂ politiche nel campus”, influenzando l’intera ondata di attivismo giovanile degli anni ’60. Ma todo cambia en esto mundo, specie nell’era Trump. PerchĂ© nei giorni scorsi l’universitĂ ha fornito al governo federale i nomi di circa 160 tra studenti, docenti e membri del personale che avrebbero una “potenziale connessione con segnalazioni di presunto antisemitismo” nell’inchiesta aperta da Washington sulle proteste avvenute in diversi atenei contro la guerra di Israele a Gaza e l’appoggio garantito dall’amministrazione Trump al governo Netanyahu. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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In corso, fino a venerdì 19 settembre, la 19ª Conferenza Mondiale sull'Isolamento Sismico, Dissipazione di Energia e Controllo Attivo delle Vibrazioni delle Strutture (#19WCSI) presso la prestigiosa University of California, Berkeley, USA. Tra i temi principali ch - facebook.com Vai su Facebook