Detenuto non può partecipare al funerale del nipote Non c' è prova che gli volesse bene

AGI - "Manca la documentazione che attesti la parentela tra detenuto e defunto e l'effettiva esistenza di una relazione affettiva e continuativa tra i due". Il Tribunale della Sorveglianza di Milano ha respinto con questa motivazione nei giorni scorsi la richiesta di un recluso nel carcere di Bollate di recarsi a Cassano d'Adda per partecipare al funerale del nipote 40enne, figlio della sorella, morto all'improvviso per un infarto. "Una motivazione incomprensibile. Ci vogliono dei documenti per dimostrare che zio e nipote si volevano bene? Il magistrato aveva il potere di accertare in pochissimo tempo la parentela che basta anche per far presumere il rapporto affettivo" commenta il legale dell'uomo, l' avvocato Gianpiero Verrengia, che ricostruisce all'AGI le tappe della vicenda sottolineando che il suo assistito "gravemente cardiopatico, non ha mai ricevuto rilievi disciplinari in carcere ed è a Bollate per reati comuni". 🔗 Leggi su Agi.it

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