Turchia e Corea vogliono i soldi della difesa europea
Bruxelles, 16 settembre 2025 – I 150 miliardi di euro messi a disposizione dallo strumento Security Action for Europe (SAFE)  per rilanciare la difesa europea e far fronte alle nuove minacce geopolitiche fanno gola anche all’estero con richieste da parte di Paesi al di fuori dell’Unione come Turchia, Corea del Sud, mentre ancora si discute riguardo all’accesso di Regno Unito e Canada. Lo scorso 11 settembre la Commissione UE ha confermato che Ankara e Seul hanno presentato domanda formale per far accedere le loro industrie alla pipeline di prestiti SAFE. Bruxelles ha sottolineato che valuterà i dossier prima di raccomandare al Consiglio se aprire i negoziati. 🔗 Leggi su Quotidiano.net
© Quotidiano.net - Turchia e Corea vogliono i soldi della difesa europea
In questa notizia si parla di: turchia - corea
Secondo The Economist, la corsa globale agli armamenti sta cambiando gli equilibri del commercio di armi. Oltre ai tradizionali esportatori (USA, Europa e Russia), emergono nuovi protagonisti: Corea del Sud e Turchia. La Corea del Sud, con sette grandi azi - X Vai su X
Secondo The Economist, la corsa globale agli armamenti sta cambiando gli equilibri del commercio di armi. Oltre ai tradizionali esportatori (USA, Europa e Russia), emergono nuovi protagonisti: Corea del Sud e Turchia. La Corea del Sud, con sette grandi azi - facebook.com Vai su Facebook
Turchia e Corea vogliono i soldi della difesa europea; Dodicimila atomiche sul mondo; Cresce il fronte mondiale pro-nucleare: 31 Paesi vogliono triplicare capacità di produzione -.
Turchia con i soldi ma senza risultati: Fenerbahce out, Besiktas e Basaksehir eliminati - Perché hanno avuto la possibilità, grazie al governo ma non solo, di avere sponsorizzazioni ... Segnala tuttomercatoweb.com
'Bomba' dalla Turchia: Elano più soldi alla Juve per Diego - Nonostante sia reduce da una stagione negativa, il trequartista brasiliano ex Santos e Werder Brema continua ad essere molto ambito sul mercato. Si legge su calciomercato.com